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Parigi, 31 gennaio 2021

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Società San Vincenzo De Paoli a Parma
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AIUTI EUROPEI AGLI INDIGENTI FEAD.

 

L’organizzazione no profit ODV San Vincenzo de’ Paoli – Consiglio Centrale di Parma partecipa al programma di Aiuti Europei agli indigenti (PO I FEAD) in qualità di Organizzazione partner Territoriale (OpT), provvedendo alla distribuzione di aiuti alimentari cofinanziati dal Fondo di Aiuti Europei agli indigenti (FEAD) e all’erogazione di misure di accompagnamento per orientare e sostenere le persone in condizione di bisogno. Nell’anno 2023 l’OpT ha distribuito n. 939 pacchi alimentari per un totale di n. 352 persone aiutate attraverso il sostegno finanziario del PO I FEAD.

CONSIGLIO GENERALE INTERNAZIONALE 

Il 9 settembre 2023 si è ufficialmente insediato a Parigi il 17° Presidente Generale  lo spagnolo Juan Manuel Bujergo Gomez. Del Board fa parte per l'Italia Antonio Gianfico. La Santa Messa è stata officiata da  Padfre Andres MottoCM, consigliere spirituale internazionale che nella sua omelia ha sottolineato che “ la carità deve essere qualcosa di permanente e intrinseco nella vita della Chiesa e in particolare nella vita vincenziana  perchè la Carità e la Giustizia sono al centro del Vangelo. Il Presidente generale ha annunciato il motto del nuovo mandato”Guardate come si amano"e ha presentato le linee generali del nuovo Consiglio Generale soffermandosi sul valore della amicizia e sullo spirito di fraternità, di preghiera  di unità che dovrebbe regnare all'interno delle Conferenze. " Il punto più importante del nostro programma è il rafforzamento spirituale dei soci. 

 

 

 UN AMICO CI HA LASCIATO

Francesco Paini

Una vita da Vincenziano

 

Il 16 ottobre 2019 il nostro confratello Francesco ci ha lasciato, dopo una lunga malattia contro la quale aveva combattuto con grande coraggio, con tanta pazienza ma anche con serenità e spirito giocoso nei confronti di chi gli stava vicino. Doti queste che lo hanno sempre contraddistinto anche durante la vita lavorativa, quando dirigente del personale di una  importante azienda cittadina, riusciva con competenza a risolvere problemi difficili, sempre nel rispetto della dignità e delle esigenze delle persone. Così aveva iniziato presto a impegnarsi nel mondo del volontariato perché frequentava la Chiesa della Trinità e aveva imparato da don Saccani a vivere il Vangelo concreto della vita, fermezza nell’affermare i principi ma tanta bontà e misericordia verso gli altri ed in particolare i più poveri.

Dopo il periodo di prova era entrato nella Conferenza di San Vincenzo “Padre Lino” cominciando a vivere lo spirito vincenziano che traeva forza dalla preghiera, dalla visita settimanale al Santissimo e dalla riunione con i confratelli. Dove ciascuno relazionava sulla situazione delle famiglie che aveva seguito per poi affrontare i casi nuovi, decidendo come concretamente portare l’aiuto della San Vincenzo. La riunione terminava con la colletta e con l’assegnazione dei nuovi incarichi perché la carità si deve basare soprattutto sul rapporto personale, sulla visita alla famiglia, sull’ascolto e la compartecipazione ai problemi di chi ha bisogno. Proprio nell’ambito vincenziano, in quelle che si chiamavano “conferenzine” delle ragazze più giovani, Francesco aveva incontrato Angela ed insieme aveva costruito quella “casa salda sulla roccia” allietata presto dai figli Donata e Luigi, sempre aperta a chi avesse bisogno di un aiuto. Oltre ai poveri della San Vincenzo le  persone bisognose della Casa della carità di Gaiano o le ragazze della Casa della Giovane. Una casa sempre forte nel far fronte alle difficoltà e vicissitudini della vita, come la lunga malattia di Francesco,  ma punto di ritrovo degli amici dove Francesco attivava un clima di allegria e serenità.

Dopo aver guidato la “Padre Lino”,  Francesco veniva eletto Presidente del Consiglio Centrale della San Vincenzo, che riuniva 14 conferenze con 172 aderenti. In tale incarico, che ha mantenuto per circa 20 anni , ha ricevuto  nel 2012 l’Attestato di civica benemerenza del Comune di Parma.

Fino all’ultimo ha continuato a seguire l’attività della “sua Sanvincenzo” e proprio la sera di mercoledì 16 ottobre era previsto un incontro con i confratelli, da lui a Segalara.

La sua morte lascia un vuoto profondo alla sua famiglia, alla moglie Angela, ai figli, ma anche a tanti vincenziani che in lui hanno avuto un maestro di vita ed un testimone della carità.

Vuoto ma anche consapevolezza di una eredità da raccogliere e da trasmettere alle nuove generazioni. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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UMANITA' CHE UNISCE

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Vivere con umanità le relazioni con gli altri

Umanità che unisce è   il tema  della Campagna nazionale della Società San Vincenzo de Paoli  per far riscoprire il valore della Umanità, in un periodo storico in cui l’Umanità è così divisa per categorie, ceto, censi, interessi disuguaglianza e guerre, e per impegnarci  a vivere la nostra responsabilità nei confronti del prossimo. E questo messaggio come un ponte è stato lanciato dalla San Vincenzo di Parma sabato 21 settembre in una giornata che ha visto, nella Biblioteca monumentale di San Giovanni, al Convegno “Essere volontari oggi per vivere l’umanità nelle relazioni con gli altri” il confronto con le Associazioni e le realtà assistenziali, mentre nel Chiostro dell’Abbazia veniva aperta la Mostra Fotografica “Scatti di umanità” di Francesco Malavolta, fotogiornalista dei campi dei migranti.

Nell’introduzione , Graziano Vallisneri  ha chiarito che obiettivo dell ‘Associazione vincenziana  è la promozione della persona umana, attraverso il rapporto personale e la visita a domicilio, nei confronti dei più poveri, degli ultimi, di quelli che Papa Francesco chiama gli scartati dalla società. La carità si realizza  in un incontro connaturato dall’ascolto, la comprensione e la compassione e partecipazione alle realtà anche più dolorose della vita, in adesione  al messaggio evangelico “amatevi come io vi ho amato”. Per tutti però l’Umanità è il sentimento di fratellanza che unisce persone e popoli , il valore che ci identifica come esseri umani. Agire con umanità significa prima di tutto riconoscere la diversità dell’altro e muoversi per valorizzare le differenze, rintracciando un principio di integrazione che ci tiene insieme e consente di promuovere la coesione e la convivenza civile. Così Papa Francesco nel suo messaggio alla giornata dei migranti afferma che “aprirsi agli altri non impoverisce ma arricchisce perché aiuta a riconoscersi come parte attiva di un insieme più grande  e a interpretare la vita come dono per gli altri a vedere come traguardo il bene della umanità”.

E’ quindi prima di tutto un impegno personale a cambiare il proprio modo di pensare e di agire con la pratica dell’incontro, dell’ascolto e del lavoro in rete all’interno e con  le associazioni e le istituzioni per raggiungere fini condivisi. La nostra piena umanità si realizza nella relazione collaborativa.

Un impegno che riguarda quindi primariamente i volontari perché recuperino e affinino le competenze relazionali e comunicative nella consapevolezza che la responsabilità verso gli altri è una forma di resistenza alla frammentazione e all’individualismo che purtroppo ormai hanno modificato il sentire comune, sollecitato da messaggi culturali, politici e sociali rozzi che dimenticano gli stessi principi della nostra Costituzione.E’ necessario, suggerisce Papa Francesco, sostituire la parola d’ordine “prima io e poi gli altri” con il moto del cristiano “prima gli ultimi”.

Su questi aspetti è quindi iniziato il confronto con gli altri interlocutori, partendo da Cecilia Scaffardi, Direttrice della Caritas diocesana, che dopo aver presentato il mandato della Caritas di coordinamento e promozione alla testimonianza della carità nella Diocesi e nelle parrocchie, si è soffermata su alcune esigenze prioritarie del volontariato. Che non deve limitarsi ad una dimensione facoltativa in quanto è costitutiva della persona, come ci richiede la parabola del Buon samaritano e sul piano civile l’articolo 2 della Costituzione. E’ quindi necessario recuperare una riflessione  sul volontariato che non deve essere considerato come un tappabuchi alle carenze del servizio pubblico, né serve per ridurre i costi dei servizi, ma  per affermare il valore della persona, per portare nei servizi un supplemento d’amore, per intercettare l emergenze e anticipare con l’ascolto i bisogni degli ultimi, diventando stimolo e coscienza critica alle istituzioni affermando la cultura della solidarietà e il valore della gratuità. Don Umberto Cocconi, responsabile della pastorale universitaria, ha presentato il progetto, realizzato d’intesa con Forum solidarietà, che invita gli studenti ad impegnarsi nel volontariato, arricchendo la propria persona con l’esperienza e la cultura del volontariato e acquisendo anche crediti formativi. Come Presidente dell’Associazione San Cristoforo ha quindi ricordato l’impegno verso  i detenuti, nel fare con loro un pezzo di strada insieme ridando la speranza, specie nei confronti degli ammalati e di chi è condannato all’ergastolo, con “fine pena mai”, sia dando accoglienza e accompagnamento al lavoro per chi esce dal carcere.

Tema questo ripreso da Roberto Cavalieri, garante dei detenuti del Comune di Parma, che ha illustrato la drammatica situazione del  carcere con 800 detenuti di cui 100 ergastolani. Purtroppo il “disvalore della umanità” è  quasi il principio che regge il carcere, che definisce come “un enorme condominio di dolore” soprattutto perché negli ultimi tempi sono state annullate alcune misure di aperture introdotte nel 2014 ed è stata bloccata la riforma penitenziaria frutto di un lungo confronto con tutte le realtà interessate impegnate a rendere la pena riabilitativa come chiede la nostra Costituzione. Un altro aspetto negativo è costituito dalla riduzione dei volontari, ora sono solo 30, e dalle limitazioni poste dall’organizzazione alla loro attività e al campo d’azione: nessun volontario è autorizzato a incontrare i più bisognosi come i paraplegici e gli ergastolani.

Bruno Scaltriti della Comunità di S.Egidio ha presentato i campi di azione a Parma : i doposcuola, rivolti in particolare ai “nuovi italiani”, la visita agli anziani nelle case di riposo ed infine il sostegno ai senza fissa dimora; un impegno questo che ricorda l’incontro di Gesù con il lebbroso nella consapevolezza che l’incontro con la povertà e con gli esclusi è un modo stupendo per vivere il Vangelo, andando oltre ogni tipo di lebbra e cercando di dare luce alla speranza.

Sempre la Comunità di S.Egidio a livello nazionale è stata protagonista dell’attivazione  dei corridoi umanitari per i  migranti (circa 2800 profughi dal Libano e dall’Etiopia) mentre garantisce una presenza con attività di animazione  nel campo di Lesbo, che definisce un “non luogo”, una situazione permanente di disperazione, come del resto è illustrato in alcune belle foto della Mostra di Francesco Malavolta. Sempre però alla ricerca dell’umanità, che si riconosce nel Vangelo con Ecce Homo, e va trovata fra gli ultimi spesso invisibili.

Infine Simone Strozzi, presidente della Cooperativa sociale svoltare, ha illustrato i principi che sono alla base del progetto d’inclusione sociale della Cooperativa che ha per scopo quello di offrire a chiunque si trovi in condizioni di disagio un’opportunità di miglioramento. In primo luogo l’affermazione che l’accoglienza sia un dovere, che la solidarietà sia un piacere per i volontari, che in ciascun uomo c’è una parte buona da cercare, che il bene bisogna farlo bene, se no non è bene. Per questo va posta la massima attenzione all’organizzazione, alla definizione di precise responsabilità dei volontari e dei dipendenti, alle migliori forme di accoglienza dei migranti.

Fatte seguendo le direttive europee con un percorso ben programmato, dall’insegnamento della lingua italiana, ai corsi professionali, dai tirocini nelle aziende, all’accompagnamento al lavoro.

Un prezioso fotolibro “Passione per l’accoglienza” documenta i servizi per la formazione svolta  che ha coinvolto 254 persone.

Ed infatti un ultimo suggerimento che Simone offre è l’importanza della comunicazione (con il sito, i filmati, i messaggi) perché il bene deve essere conosciuto per estendersi e fermentare altri esempi.

E’ seguito il dibattito con numerosi interventi volti a sottolineare la crisi culturale sorta in gran parte della societa, anche cattolica, per la diffusione di  messaggi egoistici, individualistici e razzistici che hanno alimentato l’ostilità o l’indifferenza verso i diversi e i bisognosi. E’ quindi necessaria sul piano culturale prima che politico un’ opera di formazione e informazione corretta per la ripresa anche all’interno della comunità ecclesiale dei valori di solidarietà e fraternità. Un’ azione controcorrente che deve partire dai giovani coinvolgendoli in forme di volontariato.

Centro di ascolto della Cattedrale 

 

IL CENTRO DI ASCOLTO COMPIE 5 ANNI

A breve il Centro di Ascolto della Nuova Parrocchia Cattedrale compirà cinque anni e l’anniversario induce ad una riflessione sul significato e sul valore della sua presenza nel centro storico della città, in riferimento alle Parrocchie che ne fanno parte Cattedrale, S.Pietro, S.Alessandro, S.Bartolomeo, S.Teresa, SS. Trinità.

E’ nato nell’aprile 2014 a seguito dell’esigenza della comunità cristiana di fare comunione con le persone che, in situazione di bisogno, hanno la necessità di essere ascoltate e accompagnate e con la finalità di rendere l’ascolto un gesto di prossimità, una scelta esigente e irrinunciabile della propria testimonianza al Vangelo.

La maggior parte delle famiglie che si rivolgono al Centro di Borgo S. Anna 14, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 12 ad opera di 12 volontarie che si alternano in coppia, è di estrazione straniera (Tunisia, Nigeria, Camerun, Senegal), risiede principalmente nella zona di Borgo Guazzo, via XX Settembre, via Giordani e ha come principali parrocchie di riferimento quelle della SS Trinità e di Santa Teresa.

Un gruppo minore proviene dalle zone dell’est (Macedonia, Albania, Romania) – due famiglie sono di etnia Rom – ma non mancano gli italiani, soprattutto parmigiani, in parte abitanti in centro e in parte provenienti da altre parrocchie della città che si rivolgono alla chiesa madre della Cattedrale, ritenuta sempre aperta e disponibile all’accoglienza di fedeli bisognosi in- dipendentemente dalla stretta competenza territoriale.

Chi si rivolge al Centro presenta bisogni di varia natura, ma principalmente di carattere economico (disoccupazione, perdita del lavoro, rischio sfratto, famiglia numerosa),cui si va incontro mediante un’assistenza diretta, consistente nell’assegnazione di “buoni spesa” per l’acquisto dii generi alimentari del valore di euro 30 per le famiglie e di euro 20 per i singoli, residenti entro gli ambiti territoriali della nuova Parrocchia Cattedrale e spendibili, previi accordi, nel Super Mercato Conad di Viale Piacenza. Il buono-spesa viene pure erogato in via straordinaria anche a persone particolarmente bisognose di altre parrocchie o a persone senza fissa dimora sulla base dell’autonoma e ponderata valutazione delle volontarie.

Le risorse economiche per l ‘acquisto dei buoni sono state per ora a carico della sola Parrocchia Cattedrale e nell’anno 2018 hanno raggiunto la somma di euro 8.000.

Accanto al buono “storico” è stato pure istituito un Fondo di 100 euro mensili per piccoli ed urgenti interventi aventi spesso carattere risolutivo in denaro liquido (bombola del gas, contributo per rinnovo permesso di soggiorno, riparazione bicicletta per andare al lavoro,  tesserino autobus ecc.), - evitando in genere la consegna diretta di denaro - la cui realizzazione è stata possibile mediante l’utilizzo del contributo annuale di €. 1.000 devoluto anche per l’anno 2019 dalla Conferenza di S. Vincenzo avente sede presso la Parrocchia di S. Teresa.

Vi sono state poi alcune richieste di natura emergenziale da parte di otto famiglie, in prevalenza parmigiane, per il pagamento di bollette di acqua luce e gas e di canoni di affitto cui si è potuto dare risposta mediante straordinarie donazioni di benefattori privati – in primis l’associazione ”Anche per te Parma” – nella misura di €. 2.400.

Infine, a seguito di accordi con la Caritas, si è provveduto a predisporre mensilmente n. 30 pacchi di prodotti Barilla provenienti dal Magazzino Caritas per le 30 famiglie più bisognose del Centro, confezionati e distribuiti nei locali parrocchiali di Borgo Pipa 2 (per distinguere il momento dell’accoglienza dal momento della distribuzione).

Nel mese di dicembre 2018 sono state 45 le famiglie e le persone assistite con uno o più degli aiuti sopra descritti.

A ciò si aggiunge un’altra importante assistenza di natura indiretta che consiste nell’orientare gli assistiti a richiedere gli interventi che gli enti assistenziali pubblici e privati hanno via via istituto negli ultimi tempi e anche aiutarli per la compilazione di modulistiche spesso complesse. Ci si riferisce al RES o  reddito di solidarietà regionale, al REI o reddito  di inclusione dello Stato, agli assegni comunali ( alla maternità, alle famiglie con almeno tre figli ), al Bonus bebè, al Bonus mamma domani ecc., oltre agli aiuti in sede cittadina da parte del Polo Sociale S. Leonardo, della Caritas, dell’Emporio e di altre associazioni aventi finalità assistenziali, interventi che sono stati negli ultimi tempi facilitati tramite la progressiva creazione di una rete con le altre realtà assistenziali della nostra città.

Accanto a tali interventi il Centro di Ascolto si pone da sempre l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura della solidarietà nei confronti della comunità cristiana di cui è a servizio, affinché sia stimolata a vivere il proprio essere “comunione” percorrendo il cammino di sofferenza e di disagio delle persone in difficoltà , mantenersi attenta alle realtà di povertà del proprio territorio e farsene  carico concretamente e corresponsabilmente. 

Segue prospetto riassuntivo degli interventi assistenziali nell’anno 2018

 

 

piccoli interventi in denaro…. €.   1.000,00

                (Da contributo Conferenza San VINCENZO)

BUONI SPESA …………………………  €.   8.000,00 :

                (da OFFERTE DELLA Parrocchia Cattedrale)

BOLLETTE E CANONI D’AFFITTO……€.   2.400,00

               Da benefattori privati 

30 pacchi mensili di prodotti Barilla

               Dal magazzino Caritas    

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